Abbiamo incontrato Nehellenia, la rappresentante italiana alla prima edizione di RuPaul’s Drag Race Global All Stars, in occasione della serata di chiusura della 38a edizione del MiX Festival di Cinema LGBTQ+ e Cultura Queer di Milano. Come ci ha lei stessa confermato siamo stati i primi al mondo a intervistarla a quattr’occhi. Let’s spill the tea!

 

Quando l’ufficio stampa del MiX Festival di Milano a seguito di nostre insistenti suppliche ci comunica finalmente che avremo a disposizione ben dieci minuti di tempo per intervistare un(‘)artista, di solito poco prima che vada in scena, è indispensabile arrivare opportunamente preparati. Ci hanno abituato a queste situazioni al cardiopalma, dove il margine di disponibilità per ampliare i discorsi è ridotto al minimo e per entrare in sintonia al volo con chi si incontra ci vuole un colpo di… bacchetta magica. Una situazione simile era capitata con Vergo, concorrente di X Factor 2020 e ospite dell’edizione numero 35 del MiX, incontrato mentre si accingeva a iniziare le prove e il soundcheck sul palco.

Se per provare a fare domande originali all’ospite di turno una ricerca su cosa è già stato chiesto in precedenza da altri è estremamente utile, nel caso di Nehellenia la sorpresa è stata che su di lei non c’era ancora niente al di fuori di notizie in alcuni blog di fan, perché tutti i suoi incontri con la stampa organizzati dal canale televisivo Paramount+ Italia sarebbero avvenuti il giorno dopo! Quindi per meno di 24 ore siamo stati in possesso di un autentico scoop.

Per chi non abbia dimestichezza con l’universo di RuPaul’s Drag Race, Nehellenia ha partecipato alla seconda stagione, andata in onda nel 2022, di Drag Race Italia, vinta da La Diamond, arrivando in finale e aggiudicandosi il titolo di Miss Simpatia (traduzione di Miss Congeniality). Appassionata di mitologia greca e romana, il suo nome d’arte riprende quello di una divinità celtica associata alla luna, che è stato utilizzato anche per una delle principali antagoniste di Sailor Moon, il suo cartone animato giapponese preferito, Regina Nehellenia leader del Circo della Luna Spenta.

Quest’anno ha gareggiato nella feroce competizione RuPaul’s Drag Race Global All Stars, che ha visto partecipare dodici delle drag queen con più “Charisma, Uniqueness, Nerve & Talent” provenienti da varie edizioni mondiali, dalla Francia alle Filippine passando per Australia, Brasile, Svezia, Messico ecc. Il premio per la vincitrice oltre al titolo di “Queen of the Mothertucking World” era di 200.000 dollari e un meritato posto d’onore nella Drag Race Hall of Fame.

Nei limiti del tempo concessoci e degli obblighi contrattuali che immaginiamo siano particolarmente restrittivi in termini di quanto è possibile rivelare al di fuori del programma, qualche cosa da chiedere siamo riusciti a farcelo venire in mente. Niente shade ma un po’ di spill the tea ovvero versa il tè, equivalente in slang di tell me the gossip, raccontami i pettegolezzi.

Com’è stato incontrare Mama Ru e come sei stata scelta?

Il come sono stata scelta non si può dire, però è stata un’emozione fortissima quando ho ricevuto la chiamata. È stato un processo di casting molto lungo fino a capire che ero io quella selezionata per partecipare a Drag Race Global All Stars. Non so chi c’era in lista né quante eravamo perché è top secret. Quando mi hanno confermato “sei dentro” naturalmente io da brava piagnona ho pianto com’è nel mio personaggio. È stata un’emozione fortissima, soprattutto per la responsabilità di rappresentare l’Italia sul palco per la prima volta, perché sono la prima italiana in assoluto a partecipare nel contesto internazionale. RuPaul è stata la prima persona che ho visto, perché non abbiamo fatto l’entrata classica in werk room, ma direttamente on stage con lei che ti guarda. Quindi non ho pensato tanto a RuPaul quanto a “ti prego non cadere, ti prego non cadere” (ride) “non davanti a RuPaul!”

Impressionante come quando si scendono le scale del palco di San Remo!… 

Sì, un po’ le scale di San Remo. RuPaul’s Drag Race sono le scale di San Remo delle drag queen.

Tu hai dichiarato che non sai cucire.

No…

La mia domanda è sugli outfit da runway che presentate, immagino che li prepariate prima. Con quanti bauli sei partita?

Certo li prepariamo prima e io ho disegnato e ideato ogni mio look, perché ci tengo che ogni look rappresenti al 100% Nehellenia. Per fare bene ho chiesto una mano a vari designer tra cui La Diamond e Farida Kant che è stata una delle runner up della stagione 1. Tutto Drag Race Italia era dalla mia parte, ho portato un po’ tutto il franchising con me. 

A proposito di franchising, RuPaul ha trasformato il drag da sottocultura della comunità gay a un impero economico. Vedi un futuro simile possibile anche da noi in Italia o restiamo sempre un po’ provinciali? 

Provinciali no, credo che la situazione politica attuale ci sta tarpando le ali però la cosa bella della comunità LGBTQA+ è che noi non ci arrendiamo mai. Quindi continuiamo e restiamo e spero che ci sarà un futuro per Drag Race Italia (non è più stata confermata la stagione 4, N.d.A.) anche se io già l’ho fatto, quindi meno stagioni ci sono e più lavoro c’è per me (ride). Io voglio che l’arte drag italiana venga valorizzata sempre, quindi se ci saranno nuove stagioni del programma io sarò felicissima. Anzi, se mi volete chiamare! 

Per finire, tu hai una formazione tecnica molto specifica. Hai studiato danza, recitazione, make-up professionale. Che consigli daresti a una “baby drag queen in fasce” nel 2024? 

Io sono sui palchi da 12 anni e in anni drag sono lì lì per la pensione (ride). Il mio consiglio è non avere fretta di uscire, di farsi conoscere. Studiati, capisci chi sei, quali sono i tuoi punti di forza, il tuo personaggio. Solo allora quando sarai sicura di te stessa e del prodotto che hai creato e del personaggio che ti sei cucita addosso a quel punto esci, perché la prima impressione è importante purtroppo. Se fallisci all’inizio sarà più difficile cercare di arrivare in cima. Se, invece, ti prendi il tuo tempo sicuramente è meglio. E un’altra cosa importante è non fingere di essere chi non sei: metti te stessa nel tuo drag, sii il più autentica possibile. Quello è stato il mio punto di svolta, perché anche io all’inizio cercavo di essere la perfezione, cambiavo la voce, cambiavo il modo di comportarmi. Ho capito che mi rendeva fittizia mentre il pubblico vuole la verità.