Ha ufficialmente aperto i suoi battenti il “TO HOUSING”, progetto di co-housing sociale nato e pensato a Torino dall’Associazione Quore. L’operazione è stata lanciata nel dicembre del 2018, e ora il progetto ha aperto cinque alloggi interamente dedicati a persone LGBT in difficoltà.

 

Co-housing e accompagnamento: la sperimentazione di un modello

Tra le diverse iniziative che in Italia tentano di rispondere a questi bisogni, TO HOUSING rappresenta la prima esperienza di housing sociale con queste dimensioni e caratteristiche. Il progetto mette a disposizione 24 posti letto per residenze temporanee e, proprio a partire dal bisogno primario della casa, è in grado di attivare percorsi virtuosi di solidarietà e reinserimento sociale e lavorativo. In questa prospettiva, assicurare un appartamento in un ambiente sicuro e protetto rappresenta l’occasione per intraprendere un percorso di autonomia e di uscita dal disagio.

L’associazione Quore, che lavora da anni all’articolazione del progetto, ha deciso di rivolgere la sua attenzione alle fasce più vulnerabili della comunità LGBT, individuando in modo particolare: giovani tra i 18 e 26 anni allontanati dalle famiglie di origine a causa dell’orientamento sessuale; rifugiati e richiedenti asilo omosessuali; anziani in condizione di solitudine o povertà; persone transessuali e transgender e, in generale, tutte quelle persone che sperimentano una condizione di doppia discriminazione (orientamento sessuale, origine etnica, età, condizione sociale) e soffrono dunque di un doppia vulnerabilità.

Pur non potendo contare su una raccolta dati sistematica circa l’emarginazione e la povertà di fasce di popolazione LGBT o su statistiche a livello nazionale, gli obiettivi e le modalità del progetto sono stati orientati dall’ascolto delle persone, dal confronto con i territori e dalla conoscenza maturata in anni di attivismo.

Non stupisce infine che l’iniziativa nasca in un territorio, Torino e Piemonte, che difende e promuove da anni una cultura del rispetto e dell’uguaglianza, e dove le istituzioni locali possono vantare una sorta di primato nella salvaguardia dei diritti e nella lotta contro le discriminazioni.

Il network come sodalizio vincente

Il progetto TO HOUSING non potrà naturalmente garantire una soluzione o una risposta a tutti i casi sul territorio nazionale, ma potrà certamente dare alcune indicazioni sulla strutturazione di un modello di accoglienza che ha visto nella sinergia di partner pubblici e privati un elemento strategico chiave.

Questo tipo di collaborazione ha consentito non solo l’accesso a risorse e servizi, fondamentali per avviare il lavoro, ma ha generato un dialogo concreto ed efficace nonché la messa in rete di expertise, saperi e relazioni. Il network di soggetti coinvolti risulta essere piuttosto corposo e anche questo rappresenta un elemento non consueto per operazioni con connotazione LGBT in Italia.

La costellazione di partner che sostengono TO HOUSING è molto ampia e in costante aggiornamento.

Politiche e modalità di accoglienza

Quore ha ideato un sistema di co-abitazione che si articola in due diversi percorsi per offrire diverse risposte al problema: TO-HOUSING per l’Emergenza e TO-HOUSING Accoglienza.

L’attivazione del protocollo per l’emergenza, dedicato ai soggetti che necessitano di una risposta immediata al disagio abitativo, avviene previo colloquio telefonico e ha la durata di massimo 10 giorni con possibilità di revoca anticipata, in caso la persona risolva la problematica o vi siano inosservanze nelle regole di coabitazione. Il protocollo per l’emergenza può portare all’inserimento nel progetto di accoglienza per la durata massima di 8/10 mesi definendo un progetto educativo con la persona.

Il protocollo di accoglienza, invece, si attiva attraverso una valutazione della domanda da parte dell’équipe che esamina, anche in colloquio, la presenza di fattori protettivi e di resilienza che conferiscono l’idoneità al percorso di autonomia.

È una gestione degli alloggi centrata su un servizio di accompagnamento sociale degli ospiti, che saranno dunque seguiti da figure professionali e da una rete di organizzazioni in un percorso volto al reinserimento sociale e lavorativo.

Il metodo presuppone una presa in carico multidisciplinare con un’équipe composta da psicologi, educatori e assistenti sociali, sia nella fase di analisi del bisogno che nella fase di strutturazione dell’intervento personalizzato, monitorato dagli operatori attraverso visite con cadenza stabilita e colloqui mirati. Il percorso può essere ridefinito in co-collaborazione con la persona in qualsiasi fase del progetto individuale.

L’accesso al progetto può avvenire attraverso una candidatura spontanea o tramite la segnalazione dei servizi sul territorio, associazioni partner, associazionismo e terzo settore in generale.

Animazione sociale e Welfare generativo

Il progetto TO HOUSING si inserisce all’interno di un complesso cosiddetto di edilizia agevolata che vede la presenza di una comunità di residenti variegata per origine etnica e condizioni sociali.

L’inserimento di una piccola comunità di persone LGBT all’interno di un tessuto sociale complesso e articolato potrebbe presentare degli elementi di criticità da non sottovalutare. Il progetto ha pertanto previsto l’organizzazione di attività di animazione sociale che coinvolgano non solo i residenti ma tutto il territorio circostante. L’obiettivo è quello di generare un meccanismo virtuoso di integrazione ed inclusione attraverso semplici attività di aggregazione e animazione sociale.

Grazie all’apporto di enti del terzo settore che hanno aderito alla partnership, TO HOUSING promuoverà occasioni di incontro e di confronto sul territorio per prevenire incomprensioni e conflitti e rendere efficaci i messaggi contro l’omotransfobia.

I mutamenti di percezione nei confronti delle persone omosessuali o dei rifugiati, sono indubbiamente processi lenti, ma la costruzione di un micro laboratorio di integrazione e coesione potrà contribuire a ridefinire pratiche ed esperimenti.

Non solo, parte integrante e strategica del progetto di accoglienza sarà la costruzione di “percorsi di restituzione”, ovvero attività che gli ospiti del TO HOUSING potranno dedicare agli altri residenti, in una prospettiva di reciprocità e mutuo aiuto. Si tratta in questo caso del cosiddetto “welfare generativo” dove il beneficiario delle azioni di progetto diventa esso stesso agente attivo di benessere per la comunità.

A che punto siamo?

A seguito dell’apertura degli appartamenti le richieste di aiuto e sostegno sono state circa una trentina, in arrivo da tutta la penisola. Le prime sono state accolte, attraverso l’inserimento degli ospiti, le altre sono in fase di valutazione.

Da una primissima analisi appare purtroppo evidente che il progetto non potrà accogliere le tante persone in difficoltà che, chiedendo aiuto a TO HOUSING, individuano proprio nell’orientamento di genere e nell’identità sessuale un fattore determinante nel generarsi della condizione di disagio.

Appare altresì evidente, come d’altronde testimoniato dalle molte storie, il permanere in questo paese di ampie sacche dove predomina una cultura profondamente omofoba o in generale intollerante. Siamo nuovamente a ribadire, come da almeno 40 anni a questa parte, l’urgente necessità di promuovere forti azioni educative e di sensibilizzazione, oggi più che mai, in questo paese più che mai.

L’avvio del progetto ha tuttavia assistito anche a segnali più che positivi, visto un’inaspettata adesione di molti soggetti, aziende, enti o privati cittadini che hanno donato tempo, oggetti, denaro. Questa testimonianza di solidarietà e impegno, oltre a segnalare spazi di resistenza di fronte un generale inasprimento del clima in Italia, offre almeno una rassicurazione sulle modalità di lavoro e sui processi di cooperazione attivati per lo sviluppo del progetto. La tenacia e la caparbietà faranno il resto!

Il progetto si sviluppa in partnership con ATC (Agenzia Territoriale per la casa del Piemonte Centrale) ed è sostenuto da:

  • Ministero del Lavoro e Politiche sociali – Regione Piemonte
  • Consiglio Regionale del Piemonte
  • Città di Torino

Sponsor:

  • IKEA
  • Bentley SOA
  • IREN
  • Cooperativa G. DI Vittorio
  • PHILIPS
  • La Banca delle visite
  • ca

Partner di progetto:

Agedo, Aics, Cgil Asti Nuovi Diritti, CSAL Consorzio Sociale Abele Lavoro, Coordinamento Torino Pride, Cooperativa Babel, Geco, NovarArcobaleno, Offtopic, Turin Youth Centre, Tessere le Identità, UISP

Per contattare gli operatori: tohousing@quore.org

Per prestare volontariato: volontari@quore.org

Per saperne di più: www.quore.orgsegreteria@quore.org

Per contribuire con una donazione:

  • Bonifico bancario: c/c intestato a Associazione Quore IBAN: IT67L0200801078000100963791
  • Satispay: https://tag.satispay.com/Quore