Dal 1983 ogni terza domenica di maggio in tutto il mondo si celebra una campagna di mobilitazione per sensibilizzare le persone sull’HIV e l’AIDS. Oggi 33 milioni di persone vivono con il virus e la solidarietà globale, abbattendo le barriere dello stigma e della discriminazione, dà speranza alle nuove generazioni.

 

Intensifying the fight for Health and Rights!”, non mollare: continuiamo a lottare per la salute e i diritti, questo è il tema del Candlelight Memorial 2019 che si terrà il 19 maggio in 115 città nel mondo. Una celebrazione per ricordare le persone morte per l’AIDS e uno stimolo a non cedere al pregiudizio e allo stigma.

E tutto ciò due giorni dopo il 17 maggio, che dal 2004 è la Giornata Internazionale contro la omo-bi-transfobia. Infatti, il filo rosso dell’ignoranza e del pregiudizio unisce le due date e in questo periodo così difficile e pericoloso per l’Italia, a mio avviso, è bene creare eventi per spiegare e promuovere la solidarietà, l’inclusione, i diritti umani e civili.

Per questo i volontari di ASA-Associazione Solidarietà AIDS saranno con un desk informativo a Il Cinemino venerdì 17 maggio per le proiezioni dei film Normal, Just Charlie, Girl e il cortometraggio a ingresso gratuito e in prima nazionale The Future Is Fluid, dedicato al modo in cui la Generazione Z affronta il tema della fluidità di genere. 

Ma torniamo al Candlelight. La manifestazione è nata nel 1983 in un periodo di confusione e di convinzioni sbagliate rispetto a una misteriosa malattia che aveva iniziato a colpire la popolazione gay di San Francisco negli Stati Uniti. E così la terza domenica di maggio quattro giovani uomini – Bobbi Campell, Bobby Reynolds, Dan Turner e Mark Feldman – sapendo di dover morire – decisero di dare un volto alla malattia organizzando una piccola veglia, camminando dal distretto di Castro fino al Municipio dietro a uno striscione che recitava: “Fighting for our lives ”, combattiamo per le nostre vite.

La luce delle candele attirò migliaia di persone che diedero il via a un evento che avrebbe ispirato tante organizzazioni in tutto il mondo. Da quel giorno, infatti, il Candlelight ha riunito persone per onorare coloro che sono stati sconfitti dall’AIDS, sostenere le persone con HIV e combattere i pregiudizi e le opinioni sbagliate sul virus che sono ancora ben radicate.

Per esempio, sono ormai anni che la comunità scientifica ha sancito che una persona sieropositiva in terapia antiretrovirale e con carica virale non rilevabile non può in alcun modo essere infettiva. La scarsa informazione sull’argomento però alimenta, soprattutto nei giovani, ancora la falsa convinzione che il virus possa essere trasmesso con un bacio o con un abbraccio. Il divario tra realtà e diffidenza deve essere assolutamente colmato, così come l’informazione sulle modalità di trasmissione della malattia.

Commenta Massimo Cernuschi, medico infettivologo dell’Ospedale San Raffaele di Milano e Presidente di ASA: “Dal 1983 le terapie hanno fatto passi da gigante, mentre la corretta informazione stenta a essere diffusa in Italia. Oggi il Candlelight è anche un modo per sensibilizzare contro la discriminazione e lo stigma che ancora colpisce le persone sieropositive e per diffondere informazioni sulla prevenzione”.

L’associazione milanese, nata nel 1985 , prima in Italia ad impegnarsi su AIDS e HIV, quest’anno propone un doppio appuntamento: sabato 18 dalle 21.30 alle 22.00 i volontari di ASA saranno presenti al Mare Culturale Urbano – Cascina Torrette in via Giuseppe Gabetti, 15 – prima del concerto di Gabriele Pezzoli – per spiegare cos’è il Candlelight e per invitare il pubblico all’evento “International Candlelight Memorial” che si terrà domenica 19 maggio dalle 18 alle 22 allo Spazio EDIT in via Maroncelli 14 con invito gratuito per la cittadinanza.

Il Candlelight milanese sarà una serata di incontro molto speciale, grazie alla partecipazione di alcuni artisti che si esibiranno con performance teatrali e musicali. Tra i protagonisti di questa edizione vi sono gli attori Angelo di Genio, Tindaro Granata e Alessandro Lussiana che si esibiranno in una performance teatrale, mentre il cantante e compositore Marco Guazzone in una performance musicale.

L’immagine del Candlelight 2019 è stata realizzata da Fabrizio Sclavi che nel suo artwork ha rappresentato la luce della candela come arma efficace contro il virus, una luce di speranza per combattere non solo l’HIV, ma anche l’ignoranza legata a questa malattia. Proprio per supportare questa importante iniziativa hanno aderito il brand di moda Stefano Mortari, che ha da subito sostenuto il progetto con il proprio showroom insieme a Premier Venues, che da oltre trent’anni organizza e gestisce location ed eventi in tutto il mondo.

 

ASA – Associazione Solidarietà AIDS, iscritta al Registro Regionale Lombardo del volontariato, opera dal 1985 a favore delle persone con HIV/AIDS e sviluppa iniziative di informazione e prevenzione rispetto a tali patologie nella città di Milano e Provincia. ASA è stata la prima organizzazione italiana a istituire gruppi di auto-aiuto, counseling telefonico e vis à vis, formazione volontari, interventi nelle scuole e presenza in ambienti ad alto rischio di contagio come le discoteche e il carcere milanese di “San Vittore”. Le attività dell’Associazione sono in continua evoluzione avendo come obiettivo una presenza sempre più incisiva in tema di solidarietà, informazione e prevenzione. Uno dei progetti più impegnativi è “ASA Mobile – Solidarietà al volante”, servizio di accompagnamento presso gli ospedali e i centri di analisi cliniche nell’area di Milano e Provincia. Con questa iniziativa l’associazione ha voluto rispondere a una reale esigenza emersa da un’analisi dei bisogni effettuata tra i nostri utenti sieropositivi, molti dei quali hanno espresso il bisogno di essere accompagnati presso le strutture ospedaliere per visite, analisi e cure in day hospital. Da qualche anno nella sede dell’associazione viene somministrato il test capillare, aperto a tutti e assolutamente gratuito. Il servizio ha cadenza mensile e viene effettuato da un medico specialista affiancato da uno psicologo, che assicurano sia la corretta esecuzione del test, sia il counseling psicologico per qualunque domanda o evenienza. Sempre in ASA è attivo un gruppo psicoterapeutico sul Chemsex. Inoltre, ASA è stata la prima associazione a organizzare incontri sulla PrEP (profilassi pre esposizione).