A Torino al Polo del ‘900 una mostra celebra i 50 anni dalla fondazione del FUORI!, il primo movimento omosessuale attivo su quasi tutto il territorio nazionale dedito alla lotta per i diritti degli e delle persone LGBT. Genesi, sviluppi e lasciti di un’esperienza che ha segnato la fisionomia dell’attuale movimento arcobaleno italiano.

 

La prima volta che ho sentito parlare di “FUORI! 1971 – 2021. 50 anni dalla fondazione del primo movimento omosessuale in Italia”, mostra organizzata dal Museo Diffuso della Resistenza insieme al Polo del ‘900 e alla Fondazione Sandro Penna/FUORI!, ho provato un grande orgoglio e un grande dolore. Orgoglio perché sono stata parte di quel momento magico e dolore perché ho perso tanti amici e compagni di battaglie uccisi dall’AIDS.

Ricordo le riunioni del FUORI! di Milano nella sede del Partito Radicale in corso di Porta Vigentina e i tanti tavoli di informazione con l’amico Franco Barbiani. Sicuramente andrò a visitare la mostra e mi soffermerò a guardare le foto e a leggere i pannelli informativi, pensando che dal 1971 abbiamo fatto tanto strada, ma che c’è ancora tanto lavoro da fare per i nostri diritti.

Fu un’esperienza che ha preparato il terreno per il superamento di un’invisibilità rigidissima, basti pensare che in quegli anni si vietava ai giornali di utilizzare la parola “omosessuale”. Gli uomini gay si incontravano in posti nascosti come le ultime file dei cinema, i bagni delle stazioni o i parchi pubblici a notte fonda e più che altro per sfogare i propri bisogni sessuali, non di certo per costruire un’identità politica e sociale o un’idea di comunità. Le donne lesbiche e le persone transessuali erano anche più isolate.

“Cinquant’anni fa, con un gruppo di coraggiosi amici, fondai a Torino il FUORI!, Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano. Oggi, l’Italia è più inclusiva di allora ma i passi da compiere sono ancora molti come l’approvazione di una legge che contrasti l’omofobia. Soprattutto per questo, oggi, celebrare questo anniversario, è quanto mai importante e necessario per poter capire quanto davvero il FUORI! fosse rivoluzionario nella sua ricerca delle riforme e quanto il percorso riformista vada difeso e incentivato. Con l’auspicio che questo progetto possa servire a sensibilizzare le nuove generazioni su argomenti spesso poco conosciuti ma, quanto mai, attuali”, sottolinea Angelo Pezzana che adesso è presidente della Fondazione Sandro Penna/FUORI!

Angelo Pezzana a Sanremo – 1972

Questo evento è anche un importante momento di studio e valorizzazione della nostra Storia. grazie a fotografie, anno per anno, ma anche filmati, ricordi e testimonianze (vignette, copertine, manifesti). Molti altri contenuti sono disponibili su 9centRo che, grazie a un processo di digitalizzazione e migrazione, ha accolto i fondi archivistici della Fondazione Penna/FUORI! tra cui tutti i 32 numeri della rivista FUORI!.

L’ingresso è gratuito, proprio per dare l’opportunità a chiunque di visitarla, e resterà aperta al pubblico dal 23 settembre al 24 ottobre negli spazi del Polo del ‘900 e del Museo Diffuso della Resistenza (Galleria delle immagini, corso Valdocco 4/A, mar-dom, ore 10-18) nel rispetto delle norme vigenti di prevenzione COVID-19.

Il percorso espositivo – a cura di Roberto Mastroianni (presidente del Museo Diffuso della Resistenza), Chiara Miranda (responsabile dell’allestimento) Maurizio Gelatti (co-presidente della Fondazione Penna) e Maurizio Cagliuso (responsabile degli archivi della Fondazione) – ripercorre le tappe salienti e indaga i protagonisti del FUORI!, lungo il decennio 1971-1981, in cui movimento e rivista convivono, e nel periodo che precede e succede questi anni.

Vari focus e approfondimenti descrivono dettagliatamente il contesto storico-sociale prima della nascita del movimento gay italiano, con un ampio spazio dedicato alla rete di relazioni con il mondo dell’arte e della letteratura internazionale – come la Beat Generation – che Pezzana tessé avendo come fulcro la libreria Hellas di Torino.

La scelta di Torino come sede della mostra non è per provincialismo, spiega Roberto Mastroianni: “Ci sono alcuni buoni motivi per cui il Museo Diffuso della Resistenza è onorato e orgoglioso di ospitare una mostra sul Cinquantenario del FUORI!. Il primo è l’evidenza incontrovertibile che le conquiste del movimento LGBTQI+ italiano negli ultimi cinquant’anni rappresentino una delle più ampie e radicali trasformazioni sociali del Paese in riferimento all’ampliamento dei diritti e delle opportunità della persona. Il secondo è che la storia dell’omosessualità e del movimento LGBTQI+ italiano coincide e si intreccia con la storia di tutti gli italiani: il carcere o il confino degli anni del fascismo; la deportazione e la morte nei campi di concentramento nazi-fascisti; la clandestinità dei desideri e della sessualità negli anni Cinquanta e Sessanta; la tensione rivoluzionaria degli anni Settanta e le sue derive estremistiche; gli anni del riflusso post-ideologico degli anni Ottanta e Novanta, con l’aggravante continua, però, dell’invisibilità, dello stigma e dell’emarginazione che l’epidemia di AIDS ha prodotto negli anni ottanta del XX secolo. Il terzo motivo è che la storia che vogliamo raccontare è la storia di un movimento politico, culturale ed esistenziale che vede la propria nascita, il proprio nucleo fondatore e il proprio più importante leader Angelo Pezzana muovere i primi passi di una rivoluzione senza precedenti proprio a Torino”.

Una sezione, dallo straordinario valore storico e documentario, presenta per la prima volta l’indagine dell’Istituto Demoskopea, condotta dal sociologo Giampaolo Fabris nel 1983, sulla percezione e l’auto-percezione dell’omosessualità in Italia. La stessa indagine è riproposta ai visitatori della mostra sotto forma di questionario.

Il percorso si chiude con l’eredità del FUORI! che si riflette, negli anni Ottanta e Novanta, nella cultura e nel mondo del costume italiano e internazionale, soprattutto dal punto di vista sociale e della produzione culturale e artistica.

I QR Code presenti durante il percorso rimandano a interviste, testimonianze che aumentano i contenuti della mostra, tra cui il podcast “Le Radici dell’Orgoglio – Cinquant’anni di storia del movimento LGBTQ+ in Italia” prodotto dalla casa di produzione Kidney Bingos di Costantino della Gherardesca, a partire da un’idea di Giorgio Bozzo. In dialogo con la mostra anche il volume dedicato all’anniversario del FUORI! con saggi e interventi di diverse figure di rilievo della scena LGBT e del giornalismo degli anni ‘70 e ‘80.

Durante i giorni di mostra, alcuni eventi arricchiscono ulteriormente la proposta culturale: una lectio magistralis di Maurizio Molinari, direttore de La Repubblica, due tavole rotonde con ospiti internazionali e altri eventi collaterali al Salone internazionale del Libro e al Cinema Centrale. Il calendario degli eventi è consultabile sul sito e sulla pagina Facebook di Il Polo del ‘900.