Perché essere orgogliosi di una sola variante biologica quando ne hai due? I meccanismi di discriminazione contro il mancinismo e l’omosessualità hanno più punti in comune di quanto non si immagini, e nel dibattito sulla “teoria del gender” c’è chi non si è lasciato sfuggire la cosa.

 

Sin dall’inizio dei tempi su questa terra esiste una comunità di minoranza di persone, circa il 10% della popolazione mondiale, che subisce tabù religiosi, superstizioni, antipatia a causa di una devianza che li ha da sempre segnati come socialmente non desiderati. Molto prima e indipendentemente dal prendere coscienza del proprio orientamento sessuale, i bambini e le bambine mancini si ritrovano a essere considerati come diversi, e un tempo erano persino “malati” da guarire.

Storicamente nella popolazione “uguale” ovvero destrimane, il mancinismo ha da sempre scatenato diffidenze, ansie e paure tali che i parallelismi con i meccanismi di rimozione psicologica e i tentativi di riadattamento subiti dalle persone omosessuali risultano numerosi, e quindi interessanti come spunto di riflessione.

Cercare una relazione tra preferenza manuale e orientamento sessuale ovviamente non ha senso, ciò nondimeno questi gruppi hanno in comune che continuano a esistere col passare delle generazioni, quindi è impensabile che rappresentino una “debolezza evolutiva” perché altrimenti sarebbero dovuti sparire.

Le prime tracce dell’esistenza d’individui mancini risalgono alla comparsa dell’uomo sulla terra: sono stati trovati dipinti preistorici all’interno delle caverne che lo dimostrano. Nella tradizione ebraica e cristiana i mancini sono additati come esseri demoniaci, la destra e la sinistra sono sinonimi rispettivamente del Paradiso e dell’Inferno, e la mano sinistra sarebbe quella del diavolo; per i musulmani, invece, con la “mano impura” è vietato mangiare e lavarsi.

Le questioni che riguardano il mancinismo coinvolgono aspetti quali la neurologia, la psicologia, la pedagogia e la sociologia. Sono state fatte molte speculazioni e ricerche sulla cosiddetta “lateralità”, la preferenza di utilizzo di una parte del corpo (mano, occhio, orecchio, gamba) rispetto all’altra, e sono state varate molte teorie sul perché una parte rilevante della popolazione mondiale è nata mancina. Dagli anni Settanta i ricercatori hanno cominciato a trattare la preferenza manuale sinistra non come un difetto bensì come una caratteristica dell’individuo.

Oggi l’ambiente scolastico e familiare considerano naturale l’uso della mano sinistra per scrivere e il capitolo del cosiddetto “mancinismo contrastato” sembra essere stato definitivamente archiviato. Per denunciare cosa capitava ai bambini e in parallelo sostenere che anche “omosessuale è naturale”, la giornalista Laura Eduati nel suo blog su Huffington Post il 24 marzo 2015 ha scritto Vi presento mio zio mancino così parliamo della “teoria del gender”.

Siamo negli anni ’40 del secolo scorso e dietro al banco si era costretti a stare con la mano sinistra legata dietro la schiena. “Mio zio doveva scrivere lentamente perché non gli veniva naturale usare la mano destra, ma non osava ribellarsi perché si sentiva profondamente sbagliato e colpito dalla malvagità di Satana: chissà quali colpe aveva commesso per essere mancino”.

Come non si sceglie di essere mancini ma lo si scopre, così accade con il proprio orientamento sessuale che non si sceglie ma di cui, a un certo punto della propria esistenza, ci si rende conto. Se adesso i mancini non li si “riparano” più, purtroppo le cosiddette terapie riparative che millantano di essere in grado di far diventare eterosessuali continuano a creare enormi danni e dolori (e a far girare moltissimi soldi).

In risposta all’articolo della Eduati, il 15 aprile dello stesso anno Lupo Glori pubblica sul sito dell’agenzia cattolica di informazioni corrispondenzaromana.it Mancinismo e omosessualità una falsa e scorretta analogia, che inizia con “I primi a effettuare tale ardito e fazioso paragone furono gli attivisti gay Marshall Kirk e Hunter Madsen, autori del celebre best-seller, After the ball. How America will conquer its fear & hatred of Gays in the 90’s” (Dopo la festa. Come l’America supererà la propria paura e disprezzo dei gay negli anni ’90 è un testo che esortava all’uso della propaganda per far avanzare la cause dei diritti LGBT a rischio di essere rovesciati, N.d.R.).

Il libro, pubblicato nel 1989 (New York, Doubleday) con l’obiettivo dichiarato di dare nuova linfa alla battaglia, fino a quel momento fallimentare, dei movimenti omosessualisti, si proponeva di delineare le linee guida di una innovativa e vincente strategia di lotta.

Nel capitolo introduttivo di quello che, in poco tempo, divenne un vero e proprio manuale di tattica omosessualista, Kirk e Madsen, volendo sottolineare l’assurdità della disapprovazione generale nei confronti dello stile di vita gay, dedicano un intero paragrafo (su 398 pagine, N.d.R.) a quella che loro presentano come una «appropriata analogia». Nel loro libro, gli autori effettuano, infatti, un dettagliato e beffardo racconto allegorico, ambientato in una società immaginaria, che ha come protagonisti i mancini in sostituzione degli omosessuali, e che, fin dalle prime righe, chiarisce le loro intenzioni: «immagina cosa sarebbe successo se una società avesse perseguitato i mancini alla maniera con cui si comporta con i gay»”

Proseguendo nel suo pensiero l’autore s’incarta da solo mescolando piani che non c’entrano niente gli uni con gli altri, dato il suo parere che “Il mancinismo è una caratteristica moralmente neutra in quanto, come abbiamo visto, utilizzare la mano sinistra al posto della destra, non solo non implica alcuna scelta da parte dell’individuo, ma è del tutto indifferente dal punto di vista morale. La questione è puramente pratica, in quanto i mancini avranno certamente delle difficoltà maggiori a vivere in un mondo dove ogni genere di pulsante o attrezzo è predisposto ‘per destri’”.

In effetti, un individuo mancino vive un continuo e faticoso sforzo di adattamento a una realtà costruita a uso delle persone destrimani perché in generale gli oggetti che servono nella vita di ogni giorno sono orientati in funzione della mano destra: i rubinetti, le maniglie di porte e finestre, le porte di armadi e frigoriferi, l’apriscatole e i cavatappi, i tegami con il becco per versare liquidi… La discriminazione, soprattutto ergonomica, è quindi un male sottile di cui a volte nemmeno ci si rende conto. Se essere mancini non è immorale in quanto non è una scelta individuale, essere una persona omosessuale è immorale in quanto si decide di diventarlo.

(…) “Al contrario, l’omosessualità non è una faccenda pratica, ma rappresenta un evidente disordine morale, dal momento che gli atti tra persone dello stesso sesso sono comportamenti che presuppongono una precisa scelta etica da parte degli individui coinvolti contro la loro natura umana e l’ordine naturale. Naturale, infatti, non è ciò che semplicemente esiste o che ‘sentiamo’ istintivamente con i nostri sensi, ma ciò che, secondo ragione, corrisponde al nostro particolare progetto e che guida il suo modo di essere, la sua crescita e il suo sviluppo”. (…) “Continuare a mettere sullo stesso piano, ipocritamente, mancinismo e omosessualità significa distorcere la realtà ai propri fini ideologici e ingannare e abbandonare al loro destino tanti giovani con tendenze omosessuali”.

Non so se rispondere esclamando a gran voce: “Amen” o “Aiuto!”

Paradossalmente i mancini puri non esistono ma esistono solo diversi gradi di mancinismo. Si può essere “molto” mancini, praticamente al cento per cento quando si usa la mano sinistra per scrivere, il piede sinistro per dare un calcio al pallone e l’occhio sinistro per guardare nel cannocchiale.  Si può esserlo però anche solo in parte come i calciatori che giocano di sinistro ma scrivono con la destra.

Rispetto a quanto accade per la definizione di destro e di destrimane, la definizione di sinistra e di mancino è da sempre stata associata a fenomeni negativi od offensivi. Il termine deriva dal latino “mancus” ed è sinonimo di mutilato e storpio. Con il passare del tempo si sono quindi creati tutta una serie di modi di dire che sono tuttora utilizzati in buona parte delle lingue e culture occidentali.

In italiano un colpo basso è un “tiro mancino” e “sinistro” è sinonimo di incidente, disgrazia. In inglese left ha il significato di sinistra ma anche di lasciato mentre right quello di destra e anche quello di giusto. In francese gauche significa sinistra ma anche goffo e sgraziato, maldestro! In spagnolo la frase no ser zurdo significa non essere mancino ma anche essere intelligenti. Confrontate questo con la definizione dell’enciclopedia Treccani di “destrezza“: s. f. [der. di destro]. – Agilità, prontezza fisica e intellettuale nell’azione, nel movimento, nello scansare pericoli.

La giornata internazionale dei mancini è il 13 agosto e se di mancini famosi è piena la storia come Napoleone Bonaparte, Albert Einstein, Marilyn Monroe, Pablo Picasso o Barack Obama, anche la categoria dei mancini omosessuali è degnamente rappresentata con Leonardo da Vinci, Jean Cocteau, Martina Navratilova, George Michael tanto per citare. Michelangelo invece era ambidestro ma negli affreschi della Cappella Sistina rappresentò Adamo nell’atto di ricevere la luce divina per mezzo della mano sinistra. Lui aveva decisamente capito tutto.